Che cos’è Medicaid e come Trump minaccia la sanità americana
Il “One Big Beautiful Bill” approvato dal Senato e in discussione alla Camera punta a fare grossi tagli a Medicaid, il principale programma sanitario per americani a basso reddito e membri fragili della società.

Milioni di americani attendono con il fiato sospeso il voto della Camera sul disegno di legge che potrebbe ridefinire radicalmente l’accesso alla sanità per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Martedì, il Senato ha approvato il “One Big Beautiful Bill”, un maxi pacchetto fiscale e di riforma della spesa pubblica promosso dal presidente Trump. Il voto decisivo è arrivato dal vicepresidente JD Vance, dopo che tre senatori repubblicani si sono uniti ai democratici per tentare – senza successo – di bloccarne il passaggio.
Il provvedimento ora torna alla Camera, ma ha già sollevato allarme tra esperti di bilancio, medici e persino alcuni repubblicani. Il motivo? Un impatto stimato di 3.400 miliardi di dollari di aumento del debito pubblico in dieci anni e tagli profondi a Medicaid – il principale programma sanitario per americani a basso reddito e membri fragili della società.
Il disegno di legge prevede forti tagli alle tasse, con i maggiori benefici destinati ai contribuenti più ricchi, e un aumento dei fondi per la difesa e il controllo dell’immigrazione. Per coprire parte dei costi, si riducono drasticamente i finanziamenti per sanità, nutrizione, istruzione ed energia pulita. Ma sono proprio i tagli alla spesa sanitaria a preoccupare maggiormente: secondo il Congressional Budget Office, 930 miliardi di dollari in dieci anni verrebbero sottratti a Medicaid, Medicare e all’Affordable Care Act.p
Cos’è Medicaid?
Circa 71 milioni di americani sono iscritti a Medicaid, un programma federale congiunto con i singoli stati, autorizzato nel 1965 come Titolo XIX del Social Security Act. Pensato per offrire copertura sanitaria a chi ha redditi limitati o condizioni di fragilità, è considerato un pilastro del sistema sanitario statunitense, anche se lontano dal modello universalistico italiano.
A differenza del Servizio Sanitario Nazionale, che garantisce cure a tutti i cittadini e residenti regolari indipendentemente dal reddito, Medicaid copre solo alcune categorie: bambini, anziani, adulti con disabilità e adulti a basso reddito.
La gestione è decentralizzata. Washington definisce le regole generali, ma ogni stato decide chi può accedere, quali servizi vengono garantiti, quanto vengono pagati i fornitori e come viene amministrato il programma. Ne deriva un mosaico di 50 sistemi sanitari diversi sotto un’unica etichetta.
Tra i servizi coperti: ospedalizzazione, visite mediche, cure domiciliari, assistenza in strutture residenziali, diagnostica di laboratorio e radiologia, pianificazione familiare e trasporto medico non urgente. Un pacchetto essenziale che rappresenta, per milioni di famiglie, la differenza tra essere curati o essere abbandonati.
Un report del Congressional Budget Office stima che le modifiche contenute nella legge potrebbero portare quasi 12 milioni di persone a perdere la copertura sanitaria entro il 2034.
Le conseguenze toccherebbero anche il sistema sanitario stesso. Ospedali, case di riposo e cliniche comunitarie — che dovrebbero coprire di tasca propria le cure per i pazienti non assicurati — si troverebbero a gestire un’ondata di bisogni non coperti. In molti casi, questo significherebbe tagliare servizi, ridurre il personale o, in situazioni estreme, chiudere del tutto le strutture.
Le conseguenze economiche e sociali
Al centro del provvedimento c’è l’introduzione di un requisito lavorativo obbligatorio per una parte degli iscritti a Medicaid. Gli adulti senza figli e senza disabilità dovranno dimostrare di svolgere almeno 80 ore al mese di lavoro, volontariato o formazione, oppure rientrare in una delle esenzioni previste, come nel caso di chi si prende cura di un figlio piccolo.
La norma si applicherebbe in 40 stati, ovvero quelli che hanno aderito all’espansione di Medicaid prevista dall’Affordable Care Act. Ne resterebbero esclusi 10 stati, in gran parte a guida repubblicana, che non hanno esteso il programma.
Secondo esperti sanitari e analisti indipendenti, questa misura avrebbe un impatto limitato sull’occupazione. La maggior parte dei beneficiari in età lavorativa già lavora, è in cerca di occupazione o è impossibilitata a farlo per ragioni familiari, di salute o studio. Inoltre, la maggioranza degli iscritti a Medicaid che ha un impiego svolge lavori a basso salario, spesso con orari lunghi o irregolari e benefit ridotti o assenti. In molti casi, si tratta di lavori che non includono alcuna copertura sanitaria, costringendo i lavoratori a fare affidamento proprio su Medicaid.
Il disegno di legge introduce anche restrizioni che potrebbero colpire duramente altri gruppi vulnerabili. Una delle misure previste ridurrebbe i finanziamenti federali a quegli stati che utilizzano fondi propri per fornire copertura sanitaria agli immigrati privi di documenti, una modifica che potrebbe avere conseguenze significative in dodici stati, prevalentemente a guida democratica.
A questa si aggiunge l’eliminazione dei sussidi previsti dall’Affordable Care Act per centinaia di migliaia di immigrati regolarmente presenti negli Stati Uniti, tra cui richiedenti asilo, rifugiati e vittime di tratta. La restrizione, però, non si applicherebbe ai titolari di green card.
Infine, il provvedimento impone due divieti espliciti. Il primo vieta a Medicaid di continuare a destinare fondi a Planned Parenthood finché l’organizzazione offrirà servizi di interruzione volontaria di gravidanza. Il secondo esclude la possibilità di copertura per cure legate all’affermazione di genere, indipendentemente dalle condizioni cliniche dei pazienti.