Cauzione fino a $15.000 per alcuni visti negli Stati Uniti

Un progetto pilota del Dipartimento di Stato introdotto dall'amministrazione Trump prevede il pagamento di una cauzione per cittadini di paesi con alto tasso di permanenza irregolare. La misura riguarda sia i viaggi turistici che quelli d'affari.

Cauzione fino a $15.000 per alcuni visti negli Stati Uniti
Photo by Jorge Flores / Unsplash

Fino a 15.000 dollari: è questa la somma che alcuni cittadini stranieri dovranno versare come cauzione per ottenere un visto d’ingresso negli Stati Uniti. Lo prevede un progetto pilota annunciato dal Dipartimento di Stato e reso pubblico lunedì 4 agosto. La misura, che entrerà in vigore due settimane dopo la sua pubblicazione nel Federal Register, è parte delle iniziative dell’amministrazione Trump per contrastare l’immigrazione irregolare.

Il progetto avrà una durata iniziale di dodici mesi e si applicherà tanto ai visti turistici quanto a quelli per motivi d’affari. Secondo la comunicazione ufficiale del Dipartimento di Stato, la cauzione servirà a garantire che i beneficiari dei visti non restino sul suolo statunitense oltre il periodo autorizzato. L’intento dichiarato è rafforzare il rispetto delle leggi migratorie e contribuire alla sicurezza nazionale.

Il portavoce del Dipartimento ha specificato che saranno interessati i cittadini di paesi considerati ad “alto tasso di permanenza irregolare”, cioè quelli i cui cittadini superano frequentemente la durata consentita del soggiorno, oppure di paesi le cui procedure di controllo e verifica sono ritenute insufficienti. La selezione sarà effettuata a discrezione degli agenti consolari.

Il documento ufficiale non specifica quali paesi saranno soggetti alla misura, ma si sa che circa quaranta Stati — in prevalenza europei — partecipano al programma di esenzione dal visto, che consente soggiorni fino a 90 giorni senza bisogno di un'autorizzazione preventiva. Questi paesi dovrebbero restare esclusi dalla nuova politica.

Secondo i dati riportati dal Dipartimento di Stato, circa 500.000 persone hanno superato la durata consentita del proprio visto nel corso dell’anno fiscale 2023, che va da ottobre 2022 a ottobre 2023. La misura mira a ridurre questa cifra, disincentivando i comportamenti irregolari attraverso un impegno economico significativo da parte dei richiedenti.

Nel contesto di una più ampia offensiva contro l’immigrazione, l’amministrazione Trump ha recentemente introdotto restrizioni ulteriori per numerosi paesi, in particolare del continente africano. Lunedì 4 agosto, ad esempio, gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione del rilascio di visti per i cittadini del Burundi, giustificando la decisione con “violazioni ripetute” delle condizioni di soggiorno da parte di cittadini di quel paese.

Il deposito cauzionale rappresenta l’ultima di una serie di misure restrittive adottate da Washington da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca nel gennaio 2025. L'immigrazione è stata fin dall’inizio una delle priorità del presidente, che ha rinnovato e rafforzato molte delle politiche già adottate durante il suo primo mandato.

A fine luglio, l’ONG Human Rights Watch ha denunciato le condizioni “degradanti e disumanizzanti” riscontrate in diversi centri di detenzione per migranti. Le critiche si inseriscono in un contesto più ampio di preoccupazione da parte di organizzazioni per i diritti umani, che accusano l’amministrazione di mettere in atto una politica di deterrenza severa e punitiva.

L’attuazione del progetto pilota sarà monitorata nei prossimi mesi, ma il Dipartimento di Stato non ha fornito dettagli su eventuali criteri di rimborso o gestione delle cauzioni una volta che i viaggiatori avranno lasciato regolarmente il paese. Resta inoltre da chiarire se la misura verrà prorogata o ampliata una volta terminato il periodo di prova.

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