Casa Bianca esclude giornalisti AP nonostante l'ordine del tribunale
Lunedì un fotografo e un reporter dell’Associated Press sono stati esclusi da una conferenza stampa nello Studio Ovale, in apparente violazione di una sentenza che vietava espressamente il blocco dei giornalisti dell’agenzia a partire da quello stesso giorno

La Casa Bianca ha impedito l’ingresso a un giornalista e a un fotografo dell’Associated Press (AP) in occasione di una conferenza stampa tenutasi lunedì nello Studio Ovale, ignorando un ordine del tribunale distrettuale che obbligava l’amministrazione a porre fine al blocco nei confronti dei reporter dell’agenzia a partire da quella stessa data. La misura adottata dalla presidenza Trump costituisce pertanto una violazione diretta della sentenza emessa la scorsa settimana dal giudice federale Trevor McFadden.
Nonostante l’intenzione dichiarata dell’amministrazione di impugnare la decisione, l’ordine del tribunale è da considerarsi pienamente vincolante fino a eventuale pronuncia contraria da parte della corte d’appello. Lunedì, in una comunicazione formale inviata a tale corte, la Casa Bianca ha riconosciuto la validità dell’ordine giudiziario, chiedendo tuttavia una sospensione amministrativa che estenda il periodo di non conformità almeno fino a giovedì, data in cui le parti sono attese in aula per presentare le rispettive argomentazioni orali.
La richiesta dell’esecutivo include anche un’ulteriore ipotesi subordinata: qualora la corte d’appello negasse la sospensione d’emergenza, l’amministrazione ha chiesto che sia comunque concessa una proroga di sette giorni per permettere al Solicitor General di individuare un’altra via legale.
L’Associated Press ha reagito prontamente inviando alla corte d’appello una lettera in cui si oppone alla richiesta, definendola una “richiesta reiterata di sospensione amministrativa”. La posizione dell’agenzia è coerente con quanto già sostenuto nella causa iniziale, che ha visto l’AP opporsi a tre funzionari della Casa Bianca per la loro decisione di escludere i suoi giornalisti da eventi pubblici.
La sentenza emessa dal giudice McFadden ha rappresentato un precedente significativo per la libertà di stampa, stabilendo che il governo, in base al Primo Emendamento, non può impedire l’accesso dei giornalisti a eventi ufficiali solo sulla base delle opinioni da loro espresse o dell’appartenenza a una determinata testata. Il giudice, nominato nel 2017 proprio dal presidente Trump, ha quindi accolto le argomentazioni dell’Associated Press, sottolineando l’illegittimità delle misure discriminatorie nell’accesso ai momenti informativi istituzionali.
Secondo il diritto statunitense, ottenere l’annullamento di una sentenza distrettuale da parte di un panel di tre giudici d’appello richiede il soddisfacimento di criteri molto stringenti. In particolare, l’amministrazione dovrà dimostrare non solo l’alta