Caos budget alla Camera USA: repubblicani in stallo sulla agenda Trump
La proposta iniziale di tagli tra 500 e 700 miliardi di dollari è stata respinta dall'ala conservatrice che chiede misure più drastiche. Intanto i pochi democratici che prima erano più aperti all'idea, prendono le distanze dal DOGE guidato da Elon Musk.

La Camera dei Rappresentanti statunitense si trova in una situazione di impasse sul processo di 'budget reconciliation' necessario per trasformare in legge l'agenda del Presidente Donald Trump.
Lo Speaker repubblicano della Camera, Mike Johnson, e i presidenti repubblicani delle Commissioni si trovano ad affrontare una forte resistenza interna che sta bloccando l'avanzamento della manovra finanziaria.
Lo stallo alla Camera
La proposta iniziale, che prevedeva tagli alla spesa pubblica compresi tra 500 e 700 miliardi di dollari, è stata respinta dall'ala più conservatrice del partito repubblicano, che richiede misure ben più drastiche, con riduzioni che potrebbero arrivare fino a 5 mila miliardi di dollari.
La Commissione Budget della Camera, che avrebbe dovuto esaminare la bozza di 'budget resolution' già questa settimana, non ha ancora annunciato alcuna riunione, evidenziando le difficoltà delle discussioni in corso.
Il n. 2 dei repubblicani alla Camera, Steve Scalise ha cercato di mostrare ottimismo, dichiarando che "guardando alla situazione attuale, siamo vicini ad un migliaio di miliardi di dollari in tagli e stiamo ancora lavorando".
La leadership repubblicana ha chiesto a tutte le Commissioni coinvolte di individuare ulteriori possibili riduzioni di spesa, nella speranza di sbloccare la situazione quanto prima.
Le possibili vie d'uscita
Diverse sono le opzioni sul tavolo per cercare di superare l'impasse. Una prima possibilità è quella di mantenere la rotta attuale, cercando di aumentare progressivamente l'entità dei tagli per venire incontro alle richieste dei conservatori.
In questo scenario, potrebbe risultare decisivo l'intervento diretto di Trump sui membri più intransigenti del partito.
Un'altra strada potrebbe essere quella di dividere il processo in due distinti pacchetti legislativi: il primo dedicato alle spese militari, politica energetica e sicurezza dei confini, il secondo focalizzato sui tagli alle tasse.
Questa soluzione, però, trova la forte opposizione del presidente della Commissione Ways and Means della Camera, Jason Smith, che teme possa mettere a rischio l'approvazione delle riduzioni fiscali.
Di fronte allo stallo della Camera, i senatori repubblicani, guidati dal presidente della Commissione Budget del Senato Lindsey Graham, sembrano pronti a prendere l'iniziativa presentando una propria 'budget resolution'.
Questa mossa, che seguirebbe l'approccio dei due pacchetti separati, potrebbe finire per forzare la mano ai colleghi della Camera.
La mina DOGE
Parallelamente all'impasse sul budget, l'Amministrazione Trump deve affrontare anche la crescente ostilità democratica sul DOGE (Department of Government Efficiency) guidato da Elon Musk.
Se inizialmente alcuni democratici moderati e progressisti avevano mostrato interesse per questo progetto di razionalizzazione della spesa pubblica, ora le sue modalità aggressive di implementazione hanno provocato un diffuso criticismo.
Ad esempio il deputato democratico dell'Ohio Greg Landsman, che in precedenza si era detto interessato a collaborare con il DOGE, ha ora espresso forti perplessità:
"Tristemente, questo è diventato un modo per la persona più ricca al mondo, che riceve miliardi in fondi federali, di hackerare il sistema di dati e pagamenti del governo federale a spese del popolo americano".
Anche altri democratici moderati stanno riconsiderando le loro posizioni. Il deputato Jared Moskowitz della Florida, primo democratico ad unirsi al DOGE Caucus della Camera, sta ora valutando di abbandonare il gruppo, mentre Henry Cuellar del Texas ha deciso di prendersi più tempo prima di un eventuale adesione.