Calo delle prenotazioni dai Canada verso gli USA: pesano dazi e tensioni politiche

Le prenotazioni aeree dal Canada agli Stati Uniti sono crollate del 70% rispetto allo stesso periodo del 2024. Pesano la tensione commerciale tra i due paesi e un crescente sentimento antiamericano.

Calo delle prenotazioni dai Canada verso gli USA: pesano dazi e tensioni politiche
Photo by Jp Valery / Unsplash

I dati diffusi dalla società di analisi OAG indicano un significativo calo dell’interesse dei canadesi a viaggiare negli Stati Uniti. Le prenotazioni per i voli tra i due paesi sono diminuite di oltre il 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una flessione così marcata riflette dinamiche che vanno oltre la semplice stagionalità o il contesto economico generale, e si inserisce in una cornice più ampia di tensioni politiche e commerciali.

John Grant, analista capo di OAG, ha evidenziato che “questo forte calo suggerisce che i viaggiatori stanno rimandando le prenotazioni, probabilmente a causa dell'incertezza legata alla più ampia disputa commerciale”. Tra i principali fattori che alimentano questo scenario c’è l’inasprimento delle relazioni tra Ottawa e Washington, in particolare dopo l’imposizione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump e le dichiarazioni del presidente americano secondo cui il Canada dovrebbe diventare il 51° stato degli Stati Uniti.

Il clima di tensione ha avuto ripercussioni anche sul comportamento delle compagnie aeree. Diverse aziende, sia canadesi sia statunitensi, stanno riducendo la capacità sui voli transfrontalieri. Una misura precauzionale, che anticipa o riflette una domanda in netto rallentamento. La decisione delle compagnie sembra confermare il trend delineato da OAG, sebbene non manchino le voci critiche.

Air Canada, ad esempio, ha contestato i dati diffusi, affermando attraverso una dichiarazione rilasciata a The Points Guy che “non riflettono i modelli di prenotazione di Air Canada, né lo stato del mercato, in base a tutte le fonti di informazione a nostra disposizione”. Tuttavia, la compagnia ha ammesso un “indebolimento” della domanda e ha confermato di aver adattato la propria offerta di voli.

Le conseguenze economiche di questo calo potrebbero essere rilevanti. Secondo The Points Guy, una riduzione del 10% dei visitatori canadesi negli Stati Uniti potrebbe tradursi in una perdita fino a 2,1 miliardi di dollari per le imprese americane. Si tratta di un impatto notevole, soprattutto considerando che i turisti canadesi rappresentano una delle principali fonti di entrate per il settore turistico e commerciale di molte regioni statunitensi.

La flessione della domanda si inserisce in un momento già difficile per il comparto aereo. Le principali compagnie statunitensi, come Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines, stanno affrontando un forte calo in borsa, con perdite comprese tra il 30% e il 40% dall’inizio dell’anno. Gli ultimi bilanci, in particolare quelli del primo trimestre, hanno evidenziato una contrazione della domanda da parte dei consumatori, che ha contribuito al deterioramento delle performance finanziarie.

Non è escluso che il fenomeno si estenda anche oltre il confine canadese. Negli ultimi mesi, sui forum di viaggio e nelle conversazioni online, si moltiplicano le discussioni legate alle difficoltà di accesso negli Stati Uniti e alle crescenti tensioni politiche. In particolare, alcuni viaggiatori esprimono preoccupazione per eventuali controlli più rigidi alle frontiere o per un clima percepito come meno accogliente.

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