Caleb Olson trionfa alla Western States 100

L’americano chiude la storica ultramaratona californiana in 14 ore e 11 minuti. Sul podio anche Chris Myers e Kilian Jornet, alla sua terza partecipazione

Caleb Olson trionfa alla Western States 100

Caleb Olson ha vinto la Western States 100, una delle gare di ultra-trail più prestigiose e dure al mondo, completando i 161 chilometri del percorso in 14 ore, 11 minuti e 25 secondi. L’atleta statunitense di 29 anni ha tagliato il traguardo sabato 28 giugno sulla pista del liceo di Auburn, in California, dopo aver affrontato il caldo torrido dei canyon e i 5.500 metri di dislivello della corsa. È il primo grande trionfo per Olson, già quinto lo scorso anno e noto per alcuni piazzamenti di rilievo nella CCC, gara da 100 chilometri del circuito dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc.

La Western States si conferma una delle prove più selettive della disciplina. La partenza è avvenuta alle 5 del mattino da Olympic Valley, con un tratto iniziale in salita fino al Col d’Emigrant a 2.640 metri, tra nevai della Sierra Nevada e sentieri storici della corsa all’oro dell’Ottocento. Olson ha preso il comando a metà gara, affrontando con lucidità la discesa verso ovest sotto temperature che hanno sfiorato i 40 gradi. La sua media, comprese le pause, è stata di quasi 12 chilometri orari.

Nonostante una partenza che lasciava intravedere la possibilità di battere il record della gara — 14 ore 9 minuti e 28 secondi stabilito da Jim Walmsley nel 2019 — Olson ha rallentato nel finale e chiuso con un ritardo di meno di due minuti rispetto al primato. Walmsley, vincitore di tre edizioni, aveva annunciato il proprio forfait alcune settimane prima.

Il podio ha visto altri due nomi di spicco. Chris Myers, anche lui statunitense, ha affiancato Olson per diversi tratti della gara, ottenendo un risultato di alto profilo. Al terzo posto si è classificato lo spagnolo Kilian Jornet, leggenda vivente del trail e dell’alpinismo, che ha deciso a 37 anni di tornare a correre sulla Western States, quattordici anni dopo la vittoria del 2010. Jornet, che era rimasto nel secondo gruppo durante la parte centrale della gara, non è riuscito a ricucire lo svantaggio, ma ha chiuso con lo stesso piazzamento della sua prima partecipazione, completando simbolicamente un ciclo.

L’esperienza di Jornet è stata emblematica: nonostante un allenamento all’avanguardia e strategie di raffreddamento durante la corsa, anche i migliori atleti possono andare in difficoltà su questo tracciato. La Western States è aperta ogni anno a soli 369 corridori e si svolge su sentieri remoti e rocciosi che attraversano zone selvagge della California del Nord. Dai 1.890 metri della partenza, il tracciato porta gli atleti a scalare complessivamente 4.700 metri e a scenderne 7.000 prima dell’arrivo ad Auburn.

Particolarmente significativo anche l’episodio che ha coinvolto David Roche, atleta americano e allenatore molto seguito grazie al suo podcast di successo. Vincitore lo scorso anno di due ultra da 100 miglia, Roche è stato costretto al ritiro dopo una lunga sosta al miglio 62 (circa 100 chilometri), visibilmente provato. «Non l’ho mai visto in queste condizioni», ha dichiarato preoccupato il padre, Michael Roche, all’Agence France-Presse, poco prima che il figlio lasciasse definitivamente la gara.

La Western States, nata nel 1974, è la più antica corsa di 160 chilometri al mondo. La sua fama è cresciuta negli anni insieme a quella del trail running, una disciplina che da attività di nicchia si è trasformata in fenomeno globale con sponsor, eventi internazionali e atleti professionisti. L’impresa di Olson rappresenta uno dei momenti più significativi di questa evoluzione: un giovane outsider che riesce ad affermarsi nella competizione più leggendaria, davanti a icone del calibro di Jornet.

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