Cala il sostegno al programma di espulsioni di Trump
Cala il sostegno al programma di espulsioni di Trump, mentre cresce la richiesta di interventi contro inflazione e prezzi; sei americani su dieci bocciano la legge One Big Beautiful Bill Act.

Il sostegno al programma di espulsioni del presidente Trump è sceso sotto la maggioranza. Secondo un sondaggio CBS News/YouGov, realizzato tra il 16 e il 18 luglio 2025 su 2.343 adulti con un margine di errore di ±2,5 punti percentuali, la popolazione americana appare divisa: il consenso arriva principalmente dai repubblicani e dai sostenitori MAGA, mentre il resto dell’elettorato mostra un crescente disappunto verso la gestione dell’immigrazione e dell’economia.
Sul fronte immigrazione, la maggioranza degli intervistati ritiene che l’amministrazione non stia dando priorità all’espulsione di criminali pericolosi. Rispetto all’inizio del mandato, quando il programma godeva di una maggioranza favorevole, oggi l’opinione pubblica si è invertita: il sostegno netto è diventato negativo. Le critiche riguardano anche l’uso delle strutture di detenzione, giudicate in modo sfavorevole dalla maggior parte dei cittadini.
Gli ispanici sono tra i più critici: il 50% di loro approvava Trump all’inizio del 2025, ma ora la quota è scesa a circa un terzo (33%). Molti ritengono che i controlli e le espulsioni colpiscano in modo sproporzionato le persone di origine ispanica, e chi la pensa così considera il trattamento ingiusto.
Il sondaggio indica inoltre che il 50% del Paese — in gran parte al di fuori della base repubblicana — ritiene che Trump dedichi troppa attenzione alle espulsioni rispetto ad altre priorità. Nonostante questo, la maggioranza riconosce che le politiche del presidente hanno ridotto gli attraversamenti irregolari alla frontiera. Tuttavia, la percezione negativa sulle espulsioni incide più del calo dei flussi migratori sul giudizio complessivo sull’immigrazione.

Il confronto con l’amministrazione precedente evidenzia un cambio di percezione: nel primo anno di Joe Biden, la maggioranza riteneva i democratici “non abbastanza duri” sull’immigrazione, mentre oggi prevale l’idea che Trump e i repubblicani siano “troppo duri”.

In campo economico, il 70% degli americani pensa che l’amministrazione non stia facendo abbastanza per ridurre i prezzi, e quasi due terzi (circa il 65%) disapprovano la gestione dell’inflazione, il livello di disapprovazione più alto finora registrato. Per la prima volta, una pluralità afferma che il governo sta puntando troppo sui tagli alla spesa.
Il giudizio sulla legge di bilancio One Big Beautiful Bill Act, approvata il 4 luglio 2025, è fortemente negativo: il 60% degli intervistati la boccia, ritenendo che favorisca i più ricchi e penalizzi i ceti popolari. Solo una minoranza crede che possa avere effetti positivi sulla classe media e lavoratrice. Molti dichiarano di non conoscere nel dettaglio le misure previste dal provvedimento, il che lascia presagire un confronto politico ancora aperto sulla sua interpretazione.

Il sondaggio conferma che l’approvazione complessiva del presidente è scesa verso al 42%, con un calo progressivo registrato dall’inizio del mandato. L’erosione del consenso è più evidente tra gli indipendenti e i democratici, mentre i repubblicani e i sostenitori MAGA continuano a vedere Trump come fedele alle promesse della campagna elettorale.

Sulle politiche economiche, l’opinione pubblica appare divisa anche sul tema dei tassi di interesse: non c’è una maggioranza netta tra chi vorrebbe mantenerli per controllare l’inflazione e chi preferirebbe abbassarli per facilitare l’accesso al credito. Il 60% degli americani, però, concorda sul fatto che la Federal Reserve debba agire in modo indipendente dal presidente. La figura di Jerome Powell, presidente della Fed, suscita fiducia soprattutto tra i democratici, mentre i repubblicani esprimono più scetticismo.
Per quanto riguarda il caso Epstein, il sondaggio mostra che solo una minoranza lo considera un tema centrale nella valutazione di Trump. Anche tra i repubblicani e i sostenitori MAGA, il peso del caso è minimo, sebbene la maggioranza degli americani, a prescindere dall’appartenenza politica, chieda la pubblicazione integrale dei dossier. Il 60-70% sospetta che tali documenti contengano informazioni compromettenti su figure potenti e influenti.

Il sondaggio CBS News/YouGov fotografa dunque un quadro in cui l’amministrazione Trump, pur mantenendo un solido sostegno nella base repubblicana, registra un calo di approvazione complessiva, legato principalmente alla gestione dell’immigrazione e all’inflazione, con l’economia e i prezzi che restano la priorità numero uno per la maggior parte degli americani.