Bernie Sanders: "Il Partito Democratico vive fuori dal mondo"

Sostegno dei giovani, mobilitazione di base e critica all’establishment: per il senatore del Vermont, la vittoria del candidato socialista a sindaco di New York è un campanello d’allarme per i Democratici tradizionali

Bernie Sanders: "Il Partito Democratico vive fuori dal mondo"
Gage Skidmore

Zohran Mamdani ha ottenuto una vittoria clamorosa nelle primarie democratiche per la carica di sindaco di New York. Il 33enne esponente della sinistra socialista, già deputato statale e attivista noto per le sue posizioni progressiste, ha raccolto il plauso di Bernie Sanders, che in un’intervista a Politico Magazine ha commentato il significato politico di questo risultato. Per il senatore del Vermont, da tempo indipendente ma vicino ai Democratici, il successo di Mamdani segna uno spartiacque che la leadership del partito farebbe male a ignorare.

Sanders pensa che Mamdani abbia vinto perché ha saputo costruire una campagna radicata nel territorio, fondata su un’agenda progressista capace di mobilitare migliaia di persone. Non si è trattato soltanto del profilo giovane e fotogenico del candidato — “io penso sia merito dei suoi capelli”, ha scherzato Sanders — ma della capacità di proporre soluzioni concrete ai problemi delle classi lavoratrici: abitazioni accessibili, trasporti pubblici efficienti, assistenza all’infanzia, sanità per tutti. “Non vinci le elezioni supplicando miliardari per finanziamenti e facendo spot in tv che nessuno guarda”, ha affermato il senatore. “Le vinci parlando ai bisogni della gente comune e costruendo una campagna porta a porta, fatta da persone entusiaste di un progetto.”

Secondo Sanders, l’establishment democratico dovrebbe trarre una lezione dal risultato delle primarie, ma è improbabile che lo faccia. Mamdani ha prevalso grazie al sostegno dei giovani e nonostante l’opposizione di gran parte dell’apparato del partito, che ha sostenuto l’ex governatore Andrew Cuomo. “La vecchia guardia ha appoggiato Cuomo, i miliardari hanno speso milioni per lui, e ha perso”, ha osservato Sanders. “I dirigenti democratici sono probabilmente più disposti ad affondare con il Titanic che a cambiare rotta.” Il senatore ha anche sottolineato come il movimento che sostiene candidati progressisti stia già lavorando su scala nazionale, con organizzatori attivi in molti Stati. “Stiamo sviluppando una rete per sostenere candidati che rappresentano i lavoratori, i giovani, le persone di colore. E non importa se dovremo sfidare Democratici in carica.”

Interrogato su cosa il voto di New York possa suggerire in vista delle primarie presidenziali del 2028, Sanders non ha fatto nomi, ma ha insistito sul fatto che il futuro del partito passa per una piattaforma progressista. Ha inoltre criticato il legame di molti Democratici con AIPAC, il principale gruppo di pressione pro-Israele negli Stati Uniti, affermando che “la maggioranza dei Democratici e degli americani non vuole continuare a finanziare il governo estremista di Netanyahu, che sta affamando bambini palestinesi a Gaza”. Per Sanders, chi pensa che sia politicamente vantaggioso accettare finanziamenti da AIPAC e sostenere il governo israeliano “si sbaglia di grosso”.

L’intervista ha toccato anche il tema della sicurezza, dato che Mamdani, se eletto, guiderà il più grande dipartimento di polizia del paese. Sanders ha ricordato la sua esperienza da sindaco di Burlington, in Vermont, sottolineando di aver avuto sempre il sostegno dell’associazione di categoria dei poliziotti. “Essere poliziotti è un lavoro difficile, vanno rispettati”, ha detto. Allo stesso tempo, ha ribadito la necessità di eliminare razzismo e brutalità dalle forze dell’ordine e di ripensare alcune funzioni della polizia, ad esempio nel trattamento di persone con problemi mentali o dipendenze.

Alla domanda su un commento critico espresso su X (ex Twitter) da Larry Summers, ex segretario al Tesoro, che ha definito “allarmante” la vittoria di un candidato che non ha preso le distanze dallo slogan “globalize the intifada” e che sostiene politiche “trotskiste”, Sanders ha risposto duramente. “Summers rappresenta l’ala miliardaria del Partito Democratico”, ha detto, ricordando il ruolo dell’economista nei salvataggi di Wall Street. “Io sono allarmato da qualunque democratico che sia ancora disposto a sostenere Netanyahu, mentre secondo l’ONU e le organizzazioni umanitarie il suo governo sta bloccando gli aiuti a Gaza e affamando la popolazione civile.”

Infine, Sanders ha risposto a chi paragona la nuova ondata progressista a un “Tea Party della sinistra”, facendo riferimento ai numerosi sondaggi secondo cui gli elettori democratici chiedono un ricambio nella leadership. “Il partito è fuori dal mondo, e non lo dico solo io. I dati lo confermano. Viviamo nel paese più ricco della storia, ma il 60% delle persone vive di stipendio in stipendio, gli anziani non riescono a pagare le medicine, i bambini soffrono la fame.” Per il senatore del Vermont, la vittoria di Mamdani riflette una volontà di cambiamento radicale. “La gente vuole che il sistema cambi. E noi, Mamdani, io e altri, stiamo parlando di un cambiamento che migliori la vita della classe lavoratrice e metta in discussione i privilegi dei miliardari.”

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