Bannon attacca Lindsey Graham: “Dovrebbe essere arrestato” per il suo sostegno all’Ucraina

L’ex stratega di Trump critica il senatore repubblicano per il suo appoggio a Kiev e chiede alla Casa Bianca di interrompere ogni sostegno militare e diplomatico all’Ucraina

Bannon attacca Lindsey Graham: “Dovrebbe essere arrestato” per il suo sostegno all’Ucraina

Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca durante la prima presidenza Trump, ha chiesto l'arresto del senatore repubblicano Lindsey Graham. Le dichiarazioni, pronunciate durante il suo podcast War Room, arrivano in seguito all’attacco ucraino con droni contro la flotta di bombardieri strategici russi, elogiato pubblicamente da Graham.

Bannon ritiene che Graham stia “fomentando la situazione” in Ucraina e che la sua diplomazia internazionale sia in aperta contrapposizione alla linea politica del presidente Trump. “La Casa Bianca deve condannare questo immediatamente e ritirare tutto il supporto”, ha affermato Bannon, aggiungendo: “Dite a Lindsey Graham di tornare a casa o lo metteremo in arresto quando tornerà. Stai fomentando la situazione.”

Il senatore della South Carolina, noto per il suo sostegno costante a Kiev, si trovava in Ucraina lo scorso venerdì per un incontro con il presidente Volodymyr Zelensky. Durante quella visita, secondo quanto riferito da Bannon, Graham avrebbe dichiarato: “Ehi, dimenticate Trump. Ho la Camera e il Senato. Lo faremo passare. Vedrete qualcosa tra un paio di giorni.” Il riferimento, spiegato da Bannon, è alla legislazione proposta da Graham per imporre nuove sanzioni alla Russia e ai paesi che continuano ad acquistare prodotti russi.

L’attacco ucraino che ha suscitato l’elogio del senatore ha colpito obiettivi nelle regioni di Irkutsk e Amur, in profondità nel territorio russo, a migliaia di chilometri dal fronte. Secondo fonti locali, l’operazione è stata realizzata facendo entrare droni di nascosto all’interno della Russia tramite camion a 18 ruote, che sarebbero stati aperti da remoto in prossimità delle basi militari. Il bilancio è significativo: 40 velivoli distrutti, tra cui bombardieri strategici russi, e un potenziale impulso morale per le forze ucraine.

Graham ha commentato l’operazione domenica sui social. Sul suo profilo X ha scritto: “L’Ucraina sempre piena di risorse ha utilizzato tattiche creative di guerra con droni per attaccare con successo bombardieri russi e risorse militari utilizzate per uccidere cittadini ucraini e distruggere il loro paese.”

Le parole di Bannon sottolineano le fratture all’interno del Partito Repubblicano e del movimento MAGA sul tema del sostegno all’Ucraina. Il suo intervento si inserisce in una crescente corrente interna che chiede un drastico ridimensionamento dell’impegno americano nel conflitto. L’ex stratega ha ribadito la necessità di un cambio di rotta nella politica estera degli Stati Uniti, criticando apertamente chi, come Graham, continua a sostenere militarmente e diplomaticamente Kiev.

Il contrasto tra le due visioni riflette le divisioni strategiche sulla gestione del conflitto in Ucraina, ma anche una tensione più ampia tra figure istituzionali repubblicane e l’entourage politico più vicino a Trump. Mentre Graham mantiene una linea interventista in appoggio a Zelensky, Bannon e altri influenti esponenti dell’area MAGA spingono per una politica isolazionista, che tagli ogni forma di assistenza al governo ucraino.

Le affermazioni di Bannon, pur non avendo forza legale, assumono rilievo simbolico nel contesto politico attuale, poiché riflettono un orientamento presente in ampi settori della base repubblicana. L’idea di “arrestare” un senatore per le sue attività diplomatiche appare estrema, ma testimonia la radicalizzazione dello scontro interno su uno dei temi più sensibili della politica estera americana.

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