Attacco all'Iran: i repubblicani applaudono mentre i Dem parlano di azione illegale

I repubblicani sostengono l’intervento militare ordinato dal presidente contro tre siti nucleari iraniani. I democratici lo condannano come incostituzionale, temendo un nuovo conflitto in Medio Oriente.

Attacco all'Iran: i repubblicani applaudono mentre i Dem parlano di azione illegale
Photo by Darren Halstead / Unsplash

Il presidente Donald Trump ha annunciato sabato sera l’esecuzione di attacchi aerei contro tre siti nucleari in Iran, suscitando reazioni immediate e contrastanti all’interno del Congresso. Se da un lato i leader repubblicani hanno elogiato l’operazione militare come un atto necessario per fermare le ambizioni nucleari di Teheran, dall’altro i democratici hanno denunciato l’intervento come illegittimo e pericoloso.

Lo speaker della Camera Mike Johnson e il capogruppo repubblicano al Senato John Thune hanno espresso pieno sostegno al presidente, definendo l’azione un passaggio obbligato dopo il rifiuto iraniano di ogni percorso diplomatico. Entrambi erano stati informati dell’operazione prima che venisse eseguita. “Il regime in Iran, che ha giurato di portare ‘morte all’America’ e cancellare Israele dalla mappa, ha respinto tutte le vie diplomatiche verso la pace”, ha dichiarato Thune. Johnson ha parlato di “politica America First in azione”, sottolineando la coerenza della linea dura di Trump verso l’Iran.

Anche altri repubblicani si sono espressi favorevolmente. Il senatore Tom Cotton, presidente del Comitato Intelligence del Senato, ha definito “giusta” la scelta di Trump, affermando che “l’Iran ha condotto una guerra di terrore contro gli Stati Uniti per 46 anni” e non deve ottenere armi nucleari. Il senatore Roger Wicker, a capo della Commissione Forze Armate, ha parlato di decisione “deliberata e corretta”. Per il senatore Markwayne Mullin, “questo non è un nuovo intervento, è la fine di una guerra in corso da decenni”.

Anche nel campo Maga più isolazionista, dove nei giorni precedenti si erano registrate tensioni, molti hanno accolto positivamente l’attacco dopo l’annuncio ufficiale. Matt Gaetz, ex deputato e attuale candidato a procuratore generale, ha paragonato l’azione al raid contro Qasem Soleimani del 2020: “Una volta e basta. Nessuna guerra per il cambio di regime. Trump il pacificatore!”, ha scritto su X. Il senatore Tim Sheehy, inizialmente scettico sull’efficacia dei bombardamenti a Fordow, ha poi dichiarato che si è trattato della “decisione giusta”, sostenendo che “l’Iran è in guerra con l’America da 46 anni”.

Ma l’entusiasmo repubblicano non è stato unanime. Thomas Massie, deputato repubblicano del Kentucky, ha definito l’azione “non costituzionale” e ha ricordato che solo il Congresso ha l’autorità per dichiarare guerra. Massie aveva appena presentato, insieme a colleghi democratici, una risoluzione per vietare attacchi offensivi all’Iran senza autorizzazione del Congresso.

Sul fronte democratico, la condanna è stata netta. I vertici del partito, dal leader alla Camera Hakeem Jeffries al capogruppo al Senato Chuck Schumer, hanno criticato Trump per non aver ottenuto l’autorizzazione parlamentare. Jeffries ha parlato di “azione militare unilaterale” che potrebbe avere “conseguenze disastrose” e ha chiesto un briefing urgente. Schumer ha chiesto “risposte chiare” e l’immediata votazione di una legge per limitare i poteri di guerra del presidente.

Il deputato Jim Himes, massimo esponente democratico nella Commissione Intelligence della Camera, ha sottolineato che Trump “ha violato la Costituzione” avviando un’azione militare senza coinvolgere il Congresso. Anche il senatore Mark Warner, democratico della Virginia e membro della Gang of Eight, ha parlato di decisione presa “senza strategia chiara e senza consultare l’intelligence”.

Alcuni democratici sono stati informati solo dopo che Trump aveva reso pubblica l’operazione su Truth Social. Il fatto che i principali rappresentanti della sicurezza nazionale non siano stati avvisati ha aggravato le critiche. Alexandria Ocasio-Cortez ha dichiarato che l’attacco rappresenta un chiaro motivo per l’impeachment: “Ha rischiato impulsivamente di trascinarci in una guerra che potrebbe durare generazioni”.

Anche figure storicamente più caute hanno espresso opposizione. Diana DeGette, deputata del Colorado, ha affermato che Trump “non ha spiegato al Congresso le ragioni del bombardamento” e che le sue “azioni sconsiderate mettono in pericolo la vita di cittadini e militari americani”. Ro Khanna ha chiesto il ritorno immediato del Congresso a Washington per approvare una risoluzione che impedisca un’escalation.

Il senatore Tim Kaine ha annunciato l’intenzione di forzare un voto sulla sua proposta di legge per bloccare l’uso della forza contro l’Iran senza autorizzazione parlamentare. Kaine ha ricordato che l’opinione pubblica americana è contraria a una nuova guerra e ha chiesto conto al presidente delle sue motivazioni: “Perché oggi? È un giudizio orribile”.

Durante una manifestazione a Tulsa, Bernie Sanders ha dichiarato che l’attacco è “grossolanamente incostituzionale” e ha ribadito che solo il Congresso può dichiarare guerra. “Il presidente non ne ha il diritto”, ha affermato davanti a una folla che intonava “No more war”.

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