Arrestato specialista IT del Pentagono per spionaggio a favore di un Paese alleato
Nathan Vilas Laatsch, 28 anni, è stato accusato di aver tentato di vendere informazioni classificate ad un Paese alleato degli Stati Uniti in cambio di cittadinanza straniera o compensi economici.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato l'arresto di uno specialista informatico dell'Intelligence del Pentagono con l'accusa di aver tentato di trasmettere informazioni sulla difesa nazionale a rappresentanti di un governo straniero alleato degli Stati Uniti. L'operazione, condotta dall'FBI, ha portato alla cattura del sospettato durante un incontro organizzato per la consegna di documenti classificati.
L'arrestato è Nathan Vilas Laatsch, 28 anni, residente in Virginia, che lavorava presso il Dipartimento della Difesa statunitense dal 2019 come dipendente civile. Secondo quanto comunicato dal Ministero della Giustizia, Laatsch era assegnato al dipartimento per la lotta alle minacce interne e aveva accesso a documenti classificati di alto livello.
L'indagine è iniziata nel marzo 2025, quando l'FBI ha scoperto che Laatsch era disposto a condividere informazioni segrete con le autorità di quello che viene descritto come un paese "amico" degli Stati Uniti. Il nome della nazione coinvolta non è stato rivelato dalle autorità americane. Per smascherare il funzionario del Pentagono, un agente dell'FBI si è fatto passare per un rappresentante di questo Paese straniero, avviando una corrispondenza con il sospettato.
Durante gli scambi epistolari, Laatsch ha rivelato le sue motivazioni politiche, dichiarando di "non essere d'accordo con i valori di questa Amministrazione del presidente degli Stati Uniti". In virtù di questo dissenso, il funzionario si è detto "pronto a condividere informazioni segrete" in cambio di una cittadinanza straniera o di "altre forme di compensazione". Questa dichiarazione ha fornito agli investigatori una chiara prova delle intenzioni dell'accusato di tradire il proprio Paese per ragioni sia ideologiche che economiche.
All'inizio di maggio, l'operazione sotto copertura è entrata nella fase operativa. Laatsch, dopo aver raggiunto un accordo con quello che credeva essere un rappresentante del governo straniero, ha depositato una chiavetta USB contenente documenti classificati in un parco. Questo primo scambio di materiale sensibile ha rappresentato il momento cruciale dell'indagine, fornendo prove concrete del tentativo di spionaggio.
Successivamente alla prima consegna, le parti hanno concordato un secondo incontro per la trasmissione di ulteriori dati classificati. È stato proprio durante questo secondo appuntamento, fissato per il 29 maggio, che l'FBI ha proceduto all'arresto di Laatsch. L'operazione si è conclusa con successo, impedendo così un'ulteriore fuga di informazioni sensibili per la sicurezza nazionale americana.
Il caso solleva interrogativi significativi sui controlli di sicurezza interni alle agenzie di intelligence statunitensi, considerando che l'accusato aveva accesso a materiale classificato nonostante lavorasse in un dipartimento specificamente dedicato al contrasto delle minacce interne.