Apple in ritardo sull'intelligenza artificiale: preoccupazione per il futuro dell'azienda

La società di Cupertino conferma che i miglioramenti di Siri basati sull'IA richiederanno più tempo del previsto, sollevando dubbi sulla sua competitività.

Apple in ritardo sull'intelligenza artificiale: preoccupazione per il futuro dell'azienda
Foto di Laurenz Heymann / Unsplash

L'ammissione da parte di Apple che i miglioramenti di Siri basati sull'intelligenza artificiale richiederanno più tempo del previsto ha sollevato preoccupazioni crescenti sul possibile ritardo dell'azienda rispetto a una svolta tecnologica che sembra essere sempre più destinata a rivoluzionare l'intero settore.

Quando lo scorso giugno Apple aveva annunciato il lancio di "Apple Intelligence", si trovava già indietro di diversi mesi rispetto ai principali concorrenti nella definizione di una strategia efficace per l'IA.

All'inizio di questo mese, la società ha però ufficialmente confermato che le nuove funzionalità avanzate di Siri, precedentemente previste in tempi brevi, sono state rimandate e arriveranno soltanto "nel corso del prossimo anno".

A causa dell'incertezza sulle tempistiche, Apple ha deciso di rimuovere dal proprio sito una pubblicità del 2024 che illustrava proprio le nuove capacità dell'IA di Siri. Da allora, sia internamente sia esternamente all'azienda, sono emersi dubbi sulla reale capacità di Apple di rispettare anche questi nuovi obiettivi.

Bloomberg ha riportato che i dirigenti Apple hanno definito la situazione "brutta" e "imbarazzante" durante un incontro con i propri dipendenti preoccupati.

Apple ha già rilasciato alcuni elementi iniziali di Apple Intelligence, ma sono proprio le funzionalità più innovative e attese, cioè quelle che combinano intelligenza artificiale e dati personali in modo sicuro e rispettoso della privacy, ad essere ancora assenti.

Le funzionalità attualmente disponibili – emoji personalizzati, Image Playground, supporto alla scrittura e integrazione con ChatGPT – rientrano nella categoria delle caratteristiche "piacevoli ma non essenziali" e sono, in molti casi, ancora inferiori rispetto a quelle offerte da altri produttori.

Invece, le funzionalità rinviate erano proprio quelle che avevano generato maggiore entusiasmo al momento della loro presentazione.

Ad esempio, Apple aveva mostrato Siri rispondere in modo preciso a domande come "quando atterra il volo di mia madre?", attingendo a informazioni personali e integrando dati provenienti da diverse applicazioni.

Proprio questa capacità di comprendere il contesto e le relazioni personali rappresentava il tratto distintivo di Apple Intelligence rispetto ai concorrenti.

Mentre Apple è ancora alle prese con questi problemi, l'intero settore dell'intelligenza artificiale continua ad avanzare rapidamente. Amazon, ad esempio, ha recentemente annunciato Alexa+, una versione decisamente migliorata del suo assistente vocale basata sull'IA.

Nel frattempo, un altro competitor, Google ha introdotto un'opzione per integrare la cronologia delle ricerche con Gemini, mentre Microsoft è riuscita finalmente a lanciare Recall, una funzione avanzata per i PC Copilot+.

L'intera industria tecnologica ha insomma fatto enormi progressi rispetto all'anno precedente, introducendo modelli più avanzati, agenti semi-autonomi e capacità di ricerca molto più sofisticate.

Gli analisti non hanno risparmiato critiche severe riguardo al possibile impatto di questi ritardi sul futuro di Apple.

John Gruber di Daring Fireball ha sottolineato che il vero problema non è semplicemente il ritardo di Apple sull'IA, ma piuttosto che l'azienda abbia abbandonato il suo storico standard di annunciare soltanto prodotti già pronti per il mercato.

"Il fiasco non sta nel ritardo sull'IA," ha scritto Gruber. "Non è nemmeno nell'annuncio del ritardo stesso. Questi sono problemi che possono capitare. Il vero fiasco sta nel fatto che Apple ha promosso una storia non autentica, una narrazione che qualcuno all'interno dell'azienda probabilmente sapeva già non essere realistica, impostando così un percorso basato su premesse sbagliate."

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