Anche Google abbandona gli obiettivi di diversità nelle assunzioni
Il colosso tecnologico rivede le politiche DEI e si allinea al trend del settore, eliminando i target di rappresentanza per i gruppi sottorappresentati nella forza lavoro.

Google ha annunciato una significativa revisione delle proprie politiche in materia di diversità, equità e inclusione (DEI), eliminando gli obiettivi specifici di assunzione per i gruppi storicamente sottorappresentati.
La decisione, comunicata ai dipendenti tramite una e-mail interna, segna un cambiamento nelle politiche aziendali del gigante tecnologico e si inserisce in un più ampio ripensamento delle iniziative DEI nel settore tech.
L'abbandono degli obiettivi del 2020
La svolta risulta particolarmente significativa considerando gli impegni assunti dall'azienda nel 2020.
In seguito alle proteste per la giustizia scaturite dall'uccisione di George Floyd, Google aveva stabilito l'ambizioso obiettivo di aumentare del 30% la presenza di gruppi sottorappresentati nelle posizioni di leadership entro il 2025.
Il cambiamento di rotta è evidenziato anche dall'ultimo report annuale di Alphabet, la società madre di Google, dove è stata rimossa la dichiarazione che affermava l'impegno dell'azienda nel fare della diversità, equità e inclusione una parte integrante di ogni attività.
Il nuovo approccio e le motivazioni
L'azienda ha comunicato che sta valutando le recenti decisioni giudiziarie e gli ordini esecutivi presidenziali mirati a limitare le iniziative DEI nel settore pubblico e tra i contraenti federali.
Nonostante il cambio di strategia, Google ha però affermato che manterrà alcuni elementi delle sue politiche inclusive, come le risorse per i dipendenti sottorappresentati e l'espansione degli uffici in città con forza lavoro diversificata.
Il tema della rappresentanza rimane, infatti, cruciale nel settore tecnologico.
Secondo il rapporto sulla diversità di Google del 2024, solo il 5,7% dei dipendenti statunitensi dell'azienda è di origine afroamericana e il 7,5% di origine latina, evidenziando il persistente divario nella rappresentanza di questi gruppi nel settore tech.
Un trend diffuso nella Silicon Valley
La decisione di Google non è isolata.
Altre grandi aziende tecnologiche stanno adottando approcci simili: Meta ha recentemente eliminato il team che sovrintendeva alle iniziative sulla diversità, mentre Amazon ha annunciato la conclusione di alcune delle sue iniziative DEI entro la fine del 2024, rimuovendo dal suo sito web riferimenti espliciti al legame tra diversità e successo aziendale.
Il settore sta affrontando crescenti pressioni da parte degli azionisti per riconsiderare le politiche DEI, dopo la vittoria di Trump alle elezioni di novembre 2024.
Alcune aziende, come Apple, stanno però continuando a resistere a queste pressioni: la società di Cupertino ha raccomandato agli azionisti di respingere una proposta del National Center for Public Policy Research, un think tank conservatore, che mirava a porre fine alle iniziative di inclusione e diversità dell'azienda.