Analisi Foreign Affairs: gli Stati Uniti verso un modello di governance autoritaria?
Stati Uniti tra democrazia e autoritarismo competitivo: l'analisi di Foreign Affairs sul futuro istituzionale americana dopo la vittoria di Trump alle elezioni di novembre e le prime mosse della sua nuova Amministrazione.

A seguito della vittoria di Donald Trump alle elezioni di novembre e della inaugurazione del suo secondo mandato, gli Stati Uniti stanno attraversando una fase di profonda trasformazione istituzionale.
L'analisi pubblicata su Foreign Affairs dagli accademici Steven Levitsky e Lucan A. Way delinea infatti uno scenario in cui il sistema democratico americano potrebbe evolversi verso una forma di autoritarismo competitivo, un modello politico già sperimentato in diversi altri Paesi del mondo.
Il nuovo assetto istituzionale
Anzitutto questo non è uno sviluppo improvviso: l’indice di libertà di Freedom House evidenzia, infatti, un declino costante degli Stati Uniti nell'ultimo decennio.
Dal 2014 al 2021, il punteggio americano è sceso da 92 a 83, collocando il paese al di sotto dell'Argentina e allo stesso livello di Panama e Romania.
La situazione attuale presenta però caratteristiche diverse rispetto al primo mandato di Trump: il presidente controlla saldamente il Partito Repubblicano e dispone di una squadra di governo allineata alle sue posizioni.
La burocrazia come strumento politico
L'amministrazione federale, con oltre due milioni di dipendenti e un budget annuale di quasi 7 mila miliardi di dollari, rappresenta uno strumento potenzialmente decisivo.
La reintroduzione dello "Schedule F", un ordine esecutivo che permette di rimuovere le protezioni del servizio civile per decine di migliaia di dipendenti pubblici, potrebbe trasformare radicalmente l'apparato statale.
La Heritage Foundation ha già predisposto un contingente di 54.000 funzionari fedeli alla nuova linea politica.
L'utilizzo degli organi statali per fini politici si manifesta attraverso tre direttrici principali: indagini mirate contro gli oppositori, cooptazione della società civile e protezione degli alleati.
Il Dipartimento di Giustizia, l'FBI e l'IRS potrebbero così diventare strumenti di pressione politica.
La nomina di Pam Bondi come Procuratrice Generale e di Kash Patel alla direzione dell'FBI segnala un chiaro orientamento in questa direzione.
Il ruolo del settore privato
Le grandi aziende americane stanno già modificando il loro posizionamento, adeguandosi velocemente alle direttive della nuova Amministrazione per evitare pressioni.
Colossi come Amazon, Google, Meta, Microsoft e Toyota hanno raddoppiato i loro contributi per l'inaugurazione presidenziale.
Meta ha annunciato l'abbandono delle operazioni di fact-checking, una decisione che il presidente Trump ha collegato alle sue pressioni su Mark Zuckerberg.
Resistenze e vulnerabilità del sistema americano
Gli Stati Uniti mantengono però alcune caratteristiche che potrebbero limitare la deriva autoritaria: un sistema giudiziario indipendente, il federalismo, il bicameralismo e le elezioni di midterm.
Inoltre, il tasso di approvazione limitato del presidente Trump potrebbe ostacolare trasformazioni radicali del sistema.
La società civile americana, ben organizzata e finanziata, rappresenta un altro potenziale argine.
Prospettive future in caso di successo
Il modello emergente nei piani di Trump non prefigura una dittatura classica, ma piuttosto un sistema di autoritarismo competitivo, dove le elezioni continuano a svolgersi ma in un contesto di competizione alterata.
L'apparato costituzionale resta formalmente intatto, ma l'utilizzo delle istituzioni per scopi politici modifica sostanzialmente gli equilibri democratici.
L'analisi di Foreign Affairs evidenzia come la Costituzione da sola non possa garantire la sopravvivenza della democrazia americana.
Fanno infatti notare come lo stesso ordine costituzionale che oggi sostiene la democrazia liberale abbia permesso in passato l'autoritarismo del Sud segregazionista e il maccartismo.
La capacità di resistenza del sistema democratico dipenderà, quindi, principalmente dalla volontà dell'opposizione politica e delle istituzioni indipendenti come la magistratura di mantenere un ruolo attivo nonostante le crescenti pressioni e i rischi personali in aumento.