Americani divisi sulla risposta militare di Trump alle proteste di Los Angeles
I sondaggi YouGov mostrano una maggioranza relativa di contrari al dispiegamento di Marines e Guardia Nazionale. Polarizzazione marcata tra democratici e repubblicani

La maggioranza degli americani disapprova la decisione dell'amministrazione Trump di mobilitare la Guardia Nazionale e i Marines in risposta alle proteste in corso a Los Angeles. Secondo i sondaggi condotti da YouGov, il 47% degli adulti statunitensi è contrario all'invio dei Marines nella città californiana, mentre solo il 34% si è detto favorevole. Parallelamente, il 45% disapprova anche l'impiego della Guardia Nazionale, a fronte di un 38% che invece approva la misura.

Questi dati riflettono una crescente insoddisfazione per l'approccio adottato dal presidente nei confronti delle proteste scoppiate dopo una serie di interventi delle autorità federali per applicare le leggi sull'immigrazione nell’area di Los Angeles. L'iniziale sostegno di parte dell'elettorato all'agenda restrittiva in materia migratoria sembra lasciare il passo a un malcontento per la risposta fortemente militarizzata della Casa Bianca.
Le manifestazioni sono cominciate domenica, dopo una settimana di operazioni condotte da Immigration and Customs Enforcement (ICE). In risposta, sabato l’amministrazione Trump ha federalizzato la Guardia Nazionale californiana, malgrado l'opposizione delle autorità statali, e ha ordinato il dispiegamento di centinaia di Marines nella zona. Domenica, il presidente ha disposto l'invio di ulteriori 2.000 soldati della Guardia Nazionale per un periodo di sessanta giorni.
La mossa ha suscitato forti critiche da parte del governatore della California Gavin Newsom, che ha definito la decisione "sconsiderata" e "inutile" in un messaggio pubblicato sulla piattaforma X. Al momento, circa 700 Marines risultano mobilitati a Los Angeles, con un mandato giuridicamente limitato alla protezione di agenti federali e proprietà governative.
Il sondaggio pubblicato lunedì da YouGov restituisce però un quadro più articolato. Sebbene l’elettorato mostri in maggioranza relativa disapprovazione per la risposta militare, anche le proteste contro l’ICE non raccolgono consenso unanime: il 45% degli intervistati ha espresso disapprovazione verso le manifestazioni, mentre solo il 36% le ha approvate. Il restante 19% si è detto incerto.

Questo atteggiamento si inserisce in una tradizione statunitense di scetticismo verso le proteste civili, in particolare quando legate ai diritti delle minoranze. Il sondaggio conferma anche una netta frattura lungo le linee partitiche. Tra gli elettori democratici, il 58% sostiene le proteste contro l’ICE, contro appena il 15% dei repubblicani. Specularmente, il 68% dei repubblicani appoggia il dispiegamento dei Marines, mentre tra i democratici la quota scende al 12%.
Una dinamica simile si osserva per la Guardia Nazionale: il 75% degli elettori repubblicani approva la decisione della Casa Bianca, contro solo il 13% degli elettori democratici. Queste divergenze indicano come la percezione delle azioni dell’amministrazione sia fortemente condizionata dall’identificazione partitica.
I risultati raccolti da YouGov suggeriscono quindi una popolazione spaccata e incerta, in cui né la protesta civile né la risposta militare riescono a raccogliere un consenso trasversale. Se da un lato una quota significativa della popolazione continua a sostenere l’agenda migratoria del presidente, dall’altro cresce la preoccupazione per una gestione dell’ordine pubblico percepita come eccessivamente aggressiva.