Al CPAC i graziati del 6 gennaio sono stati accolti come eroi

I protagonisti della fallita insurrezione a Capitol Hill, recentemente graziati dal presidente Trump, hanno ricevuto un'accoglienza trionfale alla Conservative Political Action Conference, tra selfie e standing ovation.

Al CPAC i graziati del 6 gennaio sono stati accolti come eroi

La Conservative Political Action Conference (CPAC) di quest'anno ha visto alcuni protagonisti inaspettati: oltre una decina di persone coinvolte nei fatti del 6 gennaio 2021, recentemente graziate dal presidente Trump, riferisce The Hill.

Questi individui, precedentemente condannati da corti federali per il loro ruolo nella fallita insurrezione a Capitol Hill, hanno ricevuto un'accoglienza da celebrity all'interno della più importante conferenza conservatrice americana.

Da "most hated" a celebrità

"Siamo diventati delle celebrità qui. È strano", confessa Brian Mock, uno dei circa 1.500 graziati da Trump per i fatti del 6 gennaio.

Mock, 46 anni, condannato per sei reati gravi e cinque minori, inclusa l'aggressione e la resistenza a pubblico ufficiale - accuse che lui continua a contestare - descrive un drastico cambio di percezione pubblica:

"Prima eravamo davvero le persone più odiate d'America. Ora veniamo riconosciuti per strada e riceviamo standing ovation".

Figure di spicco e controversie

Tra i presenti spicca Stewart Rhodes, fondatore degli Oath Keepers, condannato per cospirazione sediziosa e beneficiario di una commutazione della pena da parte di Trump.

La sua presenza, insieme a quella di altri graziati, non è stata priva di polemiche: inizialmente alcuni partecipanti hanno denunciato di essere stati respinti all'ingresso, provocando immediate reazioni nell'ambiente conservatore.

L'organizzazione del CPAC ha prontamente smentito attraverso una dichiarazione ufficiale su X:

"È falso che stiamo negando l'accesso alle persone per il loro coinvolgimento nel 6 gennaio. In realtà, il CPAC ha sempre sostenuto questa comunità perseguitata e appoggiamo incondizionatamente la grazia concessa dal presidente Trump alle vittime del 6 gennaio".

Una rete di supporto e obiettivi futuri

La presenza massiccia dei graziati al CPAC non è casuale. Mock rivela di aver viaggiato attraverso il paese nelle ultime settimane per raccogliere le storie di altri che, come lui, sono stati coinvolti nei fatti del 6 gennaio.

Gabriel Garcia, ex membro dei Proud Boys e capitano dell'esercito in pensione, condannato per ostruzione alle forze dell'ordine e a un procedimento ufficiale, sottolinea il forte legame creatosi:

"Siamo come una famiglia per il resto delle nostre vite. Ci sosteniamo a vicenda".

Nonostante le grazie e le commutazioni ottenute, i partecipanti perseguono ulteriori obiettivi. Rhodes è diventato portavoce nazionale di Condemned USA, un'organizzazione di consiglio legale focalizzata sui difensori del 6 gennaio.

Molti cercano contatti con la neo-annunciata Sottocommissione della Commissione Giustizia della Camera sul 6 Gennaio, presieduta dal rappresentante Barry Loudermilk.

Per Salvador Sandoval Jr., 26 anni, condannato per quattro capi d'accusa di aggressione a pubblici ufficiali e graziato il 20 gennaio, l'accoglienza ricevuta al CPAC rappresenta una forma di riscatto:

"È una conferma per noi. Siamo stati demonizzati così a lungo. Credo che la gente si fidi abbastanza di Trump da pensare che, se ci ha graziato, forse siamo stati davvero trattati ingiustamente. Forse non abbiamo fatto nulla di sbagliato o non meritavamo di stare in prigione così a lungo".
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