Agenda Trump in stallo al Congresso: tempi lunghi per l'approvazione del pacchetto legislativo
Diversi senatori repubblicani avvertono: possibile slittamento all'autunno per il pacchetto di riforme voluto da Trump su sicurezza dei confini, energia e tasse.
Il percorso legislativo dell'agenda del presidente Donald Trump si sta rivelando più complicato e lungo del previsto.
Il leader della maggioranza al Senato, John Thune (R-S.D.), ha dichiarato che il pacchetto legislativo relativo a sicurezza dei confini, energia e tasse difficilmente verrà approvato entro luglio.
Alcuni senatori repubblicani prevedono persino un possibile slittamento dei lavori legislativi fino all'autunno.
Tempistiche irrealistiche e ostacoli politici
L'attenzione pubblica si è, sinora, concentrata principalmente sulla Camera dei rappresentanti, dove lo Speaker Mike Johnson (R-La.) dispone di una maggioranza risicatissima, potendo perdere solo un voto repubblicano.
Tuttavia, in realtà, secondo diversi senatori repubblicani, gli ostacoli al Senato appaiono ancora più complessi.
Una fonte vicina al leader della maggioranza repubblicana al Senato John Thune ha riferito:
"Thune considera la tempistica indicata dalla Camera totalmente irrealistica. La risoluzione di bilancio deve essere completamente rielaborata, e l'idea di completarla entro aprile o maggio appare semplicemente ridicola."
Johnson aveva espresso l'intenzione di ottenere un voto sul pacchetto di riconciliazione di bilancio prima di Pasqua, con l'obiettivo finale di portare il testo sulla scrivania del presidente Trump entro fine aprile o inizio maggio.
Tuttavia, i senatori repubblicani hanno evidenziato che le profonde divisioni interne su politica fiscale, spesa militare e tagli ai programmi sociali renderanno difficile rispettare tale scadenza.
Un senatore repubblicano ha sottolineato:
"Nelle nostre discussioni emergono posizioni completamente diverse tra noi. Non c'è ancora alcun consenso."
Principali punti di disaccordo
Valutazione dei costi dell'estensione dei tagli fiscali
Una parte significativa dei contrasti riguarda il metodo di calcolo utilizzato per stimare l'impatto economico del pacchetto fiscale.
La maggioranza dei senatori repubblicani sostiene l'approccio proposto dal presidente della Commissione Finanze, Mike Crapo (R-Idaho), che utilizza una "baseline di politica attuale".
Tale metodo non considera l'estensione dei tagli fiscali del 2017 come una nuova spesa che aumenterebbe ulteriormente il deficit. Ma per poter procedere in questo senso, i repubblicani al Senato avrebbero bisogno del via libera della Parlamentarian, Elizabeth McDonough, che non è per nulla scontato.
A prescindere da questo, comunque, alcuni senatori repubblicani come Bill Cassidy (R-La.) e Todd Young (R-Ind.) sono scettici a prescindere, ritenendo che questa strategia non rifletta realisticamente l'impatto fiscale del pacchetto.
Inoltre, Trump ha recentemente chiesto al Congresso ulteriori misure fiscali, come l'esenzione dalla tassazione per il reddito da mance e per i benefici della previdenza sociale, con ulteriori costi potenziali rispettivamente di 200 miliardi e fino a 1.500 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
Tagli a Medicaid
Un ulteriore punto controverso è rappresentato dall'obiettivo della Camera di ridurre il deficit federale di 880 miliardi di dollari in 10 anni.
Secondo gli esperti, tale risultato sarebbe raggiungibile soltanto attraverso drastici tagli al programma Medicaid, che fornisce assistenza sanitaria a persone a basso reddito, disabili e anziani.
Diversi senatori repubblicani hanno già manifestato contrarietà a simili riduzioni. Josh Hawley (Mo.) ha dichiarato apertamente: "Non intendo votare a favore di tagli severi a Medicaid".
Anche il senatore Jim Justice (W.Va.) si è opposto, riconoscendo la grande importanza del programma nel suo Stato, pur ammettendo la necessità di ridurre gli sprechi.
Spesa per la difesa
Infine, la spesa per la difesa rappresenta un ulteriore nodo problematico.
Mentre la proposta della Camera prevede un incremento di 100 miliardi di dollari, il presidente della Commissione per le Forze Armate, Roger Wicker (R-Miss.), sostiene che tale cifra sia insufficiente per fronteggiare adeguatamente la minaccia rappresentata dalla Cina.
Wicker chiede che il pacchetto includa almeno ulteriori 175 miliardi di dollari destinati alla difesa.
"Avremo bisogno di più di 150 miliardi di dollari nel disegno di legge di riconciliazione per essere realmente in grado di difendere il nostro Paese", ha dichiarato Wicker.
Nonostante tutte queste difficoltà, il senatore Lindsey Graham (R-S.C.) resta fiducioso, sperando ancora in una possibile approvazione del pacchetto legislativo entro la pausa di agosto.
Il suo collega Mike Crapo (R-Idaho), impegnato nei negoziati fiscali, resta invece più cauto: "Non posso ancora dire quanto siamo vicini a una soluzione definitiva".