Accordo USA-Ucraina sulle terre rare: nuova proposta dopo le tensioni diplomatiche
Continuano i negoziati tra Washington e Kyiv per un accordo sullo sfruttamento di risorse minerarie dal valore stimato di migliaia di miliardi di dollari, mentre emergono ulteriori dettagli sulla prima bozza respinta da Zelensky.
L'amministrazione Trump ha presentato all'Ucraina una versione "rivista e migliorata" della bozza di accordo sullo sfruttamento dei minerali, dopo che il presidente Volodymyr Zelensky aveva respinto la proposta iniziale scatenando l'ira del presidente americano.
l nuovo documento, secondo fonti diplomatiche che ne hanno parlato ad Axios, potrebbe rappresentare la svolta necessaria per superare la crisi nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi.
La prima proposta respinta
La vicenda ha avuto inizio la scorsa settimana quando, tre ore prima dell'arrivo a Kyiv del Segretario al Tesoro Scott Bessent, l'ambasciatore americano aveva consegnato a Zelensky una prima bozza di accordo, in realtà un vero e proprio ultimatum.
Il documento prevedeva che il 50% dei ricavi derivanti dallo sfruttamento delle terre rare sarebbe stato destinato agli Stati Uniti, con la giurisdizione affidata a un tribunale di New York e clausole che avrebbero prevalso su qualsiasi altro accordo commerciale ucraino.
Il rifiuto di Zelensky di firmare immediatamente il documento, come richiesto da Trump tramite Bessent, ha innescato una serie di tensioni diplomatiche.
La parte ucraina ha espresso particolare disappunto per l'assenza di garanzie di sicurezza nel testo e per la tempistica della proposta, coincidente con l'esclusione dell'Ucraina dai colloqui USA-Russia sul futuro del paese.
Evoluzione dei negoziati
Nei giorni successivi, durante un incontro a Monaco con il vicepresidente Vance e il Segretario di Stato Marco Rubio, è stata presentata a Zelensky una versione meno vincolante sotto forma di memorandum d'intesa.
Anche questa proposta è stata però respinta dal presidente ucraino, che ha citato vincoli costituzionali richiedenti l'approvazione parlamentare per accordi di tale natura.
Al centro della disputa ci sono i significativi giacimenti di terre rare presenti in territorio ucraino, elementi cruciali per le tecnologie più avanzate.
Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti Mike Waltz ha sottolineato l'importanza strategica dell'accordo, affermando che il coinvestimento statunitense nell'economia e nelle risorse naturali ucraine rappresenterebbe "la migliore garanzia di sicurezza possibile, più di un altro carico di munizioni."
Verso una possibile soluzione?
Le ultime versioni della proposta sembrano aver eliminato alcuni degli elementi più controversi, come la giurisdizione del tribunale di New York.
Fonti vicine a Zelensky indicano che diversi suoi consiglieri lo stanno incoraggiando a firmare la versione aggiornata per evitare ulteriori contrasti con Trump e garantire il continuo sostegno americano all'Ucraina.
In un recente incontro a Kiev con l'inviato americano Keith Kellogg, Zelensky ha discusso non solo dell'accordo sui minerali, ma anche della situazione sul campo di battaglia, del rimpatrio dei prigionieri di guerra e delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina nel quadro di un futuro accordo di pace.
Il presidente ucraino ha successivamente dichiarato la disponibilità del suo Paese a un "forte ed efficace accordo di investimento e sicurezza con il Presidente degli Stati Uniti", sottolineando che il suo team è "pronto a lavorare 24 ore su 24" per raggiungere risultati concreti.